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Due palme contro il vento che baciano un marciapiede,
Caraibi e mare troppo uguale, ormai fa ancora troppo caldo, il sole vuol sparire e bere è un po' come annegare i guai. Sullo sfondo, lui capelli bianchi e jeans, bottiglia stretta in mano e poi lo sguardo da avvoltoio, si da un'occhiata intorno fa caldo, anche per chi ha chiesto sempre amore, a chi di amore non ne ha dato mai. Entra nel bar gente qua e là, fra tavolini e rum un po' di posto ci sarà. Sebastiano, vacci piano, bere non servirà. ............................................................................................ La luna è in fondo al bar, che vera, con scarpe rosse ed occhi uguali ai suoi, si sa che guarda lui, è solo da morire, ed una in più non va lasciata mai. Tenera dolce e scura, nel suo rossetto blu, le gambe accavallate un po', per quanto aspetterà? Con passo da felino, paga il suo daiquiri, le si avvicina scaltro e poi, in tasca, batte il cuore suo. Vivo per te, lui le dirà, posso darti vita e tutto quanto non ti va. Sebastiano, vacci piano, cosa prometterai? ............................................................................................ Ma Sebastiano ha un figlio, regina quanto lui, ed ora il figlio è proprio lì, è lì che vuole lei, al volo al tavolino raggiunge labbra blu, bacia il padre e bacia lei, in tasca, batte il cuore suo. ............................................................................................ Sebastiano, vacci piano, ora tu crescerai, si alzerà riderà un po', quello che ha da fare è di cercarsi un altro bar. Sebastiano, vacci piano, bello e vero resti sempre solamente tu. Sebastiano, vacci piano, cosa prometterai, quando la incontrerai? |
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